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Emilio Bertoncini, l'autore della pubblicazione

(volutamente in prima persona)

Emilio, papà di Luna e Diego, incline a distrarsi.

 

E’ così che vorrei presentarmi ed è così che farò, ma, più avanti, scriverò anche chi sono professionalmente utilizzando toni ritenuti più seri. Tuttavia, se non fossi quello poco sopra descritto, non sarei davanti alla tastiera e al monitor del mio PC a scrivere di orticoltura educativa e didattica in seno all’educazione all’aperto.

 

Emilio, oltre a essere il mio nome, è un mio modo di essere che non credo di riuscire a descrivere. Ogni tanto mi riconosco nel libro che porta il mio nome scritto da Antonio Porta, soprattutto nel dialogo finale quando l’altro Emilio dice a Emilio e a se stesso “Il cielo e la terra sono la stessa cosa” ed Emilio risponde “Camminare e più bello che volare”. Ecco, tra quei due Emilii, probabilmente, ci sono io.

 

Luna e Diego sono i miei figli. Due universi dai quali ho imparato gran parte di quello che so sull'infanzia degli altri. La prima è stata anche la causa naturale, oltre alla mia distrazione, del mio avventurarmi con la zappa nel mondo educativo e un’ottima insegnante di quanto sia facile condividere qualcosa con chi condivide qualcosa con te. Il secondo è un mio grande maestro in quanto capace di slanci profondi verso la natura, come tuffarsi nelle gelide acque di un selvaggio torrente, nonostante la sua natura di cavernicolo digitale. Sì, lui che è nativo digitale, è in pieno comfort in quel territorio che io non amo particolarmente: lo stare dentro con un dispositivo elettronico in mano. Nonostante molte affinità, sono entrambi diversi da me e mi insegnano molto su quel “ti amo perché sei diverso da me” che Massimo Recalcati descrive bene in alcuni video disponibili in rete.

 

Infine, c’è una mia distrazione durante una riunione tra genitori e insegnanti nel primo anno di scuola dell’infanzia di Luna. Proprio mentre si parlava di chi avrebbe potuto diventare il rappresentante dei genitori, io ero assorto nella ricostruzione della catena alimentare capace di giustificare la presenza di una ragnatela in un angolo in alto della stanza. Annuendo a me stesso, devo aver dato l’impressione di accettare l’incarico per cui si cercava un volontario e, al di là dei meccanismi formali che lo hanno reso possibile, la mia elezione è avvenuta in quel momento per acclamazione. E’ per questo che in un tardo pomeriggio mi sono trovato a scherzare seduto con altri genitori e alle insegnanti ad un tavolo alto quanto una delle sedie cui ero abituato. Scherzando, ho detto “potremmo fare l’orto” rispondendo ad una richiesta di collaborazione per il progetto ambiente della scuola. Lo scherzo veniva dall'agronomo che c’è(ra) in me e che vedeva molto lontana dall'ottimalità agronomica la situazione degli esterni della scuola. Stavo imparando che con le insegnanti e con chi lavora nell'educazione non si scherza mai e, infatti, non sarebbe passato molto di più che un tempo burocraticamente necessario per trovarmi a coltivare con oltre ottanta bambini che non arrivavano a 6 anni di età. Ancora non sapevo tutto ciò che ho scritto nella pubblicazione scaricabile da questo sito e ho sbagliato un po’ di tutto, ma nel tempo ho saputo migliorarmi.

 

Ecco, prima che mi distragga di nuovo, provo a scrivere chi sono per chi, istituzione o associazione, volesse descrivere l’autore in una pubblicazione da distribuire al mondo.

 

Emilio Bertoncini - Agronomo, formatore e atelierista educativo freelance, menzione speciale dell’Agricoltura Civica Award 2013, ha collaborato con le regioni Marche e Veneto in progetti inerenti gli orti educativi e urbani e la fattoria didattica. Collabora con nidi d’infanzia, scuole, istituzioni pubbliche e enti formativi in varie regioni d’Italia. E’ autore dei libri “Orticoltura (eroica) urbana” e “L’orto delle Meraviglie”, curatore di alcuni capitoli nei libri “Fuori”, “Materie intelligenti” e “Contesti intelligenti” curati da Monica Guerra e della pubblicazione della Regione Marche “Evviva l’orto che ci fa sporcare – la biodiversità agraria delle Marche entra a scuola”. Ha collaborato con la rivista “Bambini”, di cui è stato membro del Comitato di Redazione, e col portale “Ortodacoltivare.it”.

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